LA MOURA (2490 m.)

Valle Stura di Demonte
Vallone dell'Arma
CN

   Mappa dell' Itinerario

NELLA FOTO A LATO:

La Moura, tondeggiante a sinistra,
dal sentiero d'accesso.

   ALTRE IMMAGINI        

Dalla cima verso il monte Savi

Dalla cima verso il Nebius

Dalla Cima verso il Monte Salè

Dalla partenza verso il col Serour

Informazioni generali

Descrizione della meta: La Moura è il nome con cui veniva anticamente un ben definito rilievo erboso-detritico che si innalza sul crinale che unisce il monte Salè al monte Savi; citato sulla guida CAI-TCI “Alpi Marittime”, il colle Moura delle Vinche lo separa a sud dal monte Nebius mentre verso occidente è il frequentato colle Serour a separare La Moura proprio dal monte Salè.
Ben visibile dalla borgata di Neraissa al fondo del vallone omonimo, si scorge anche dalla destra idrografica della valle Stura di Demonte in prossimità di Vinadio.
Il versante sud e soprattutto la breve cresta ovest hanno caratteristiche di facile accessibilità; il lato nord, ripido e detritico, precipita invece sul vallone Serour, tributario del vallone dell’Arma.  

Caratteristiche del panorama: il punto culminante offre un panorama ampio soprattutto verso sud-est, sud-ovest e ovest; nelle altre direzioni le sagome imponenti del Savi (la cui sagoma elegante termina verso nord con un imponente torrione), del Salè e del Nebius (tozzo ed erboso) limitano il campo visivo ma costituiscono per sé stessi elementi importanti del paesaggio.
In particolare verso sud-est si distinguono alcuni “tremila” delle Marittime (sia il Gelas ed il Matto con i loro caratteristici ghiacciai di circo sia il canalone di Lourousa, che solca il versante nord dell’Argentera).
Verso occidente catturano invece l’attenzione i massicci calcarei che circondano l’altopiano della Gardetta: ben visibili le striature bianche delle Salsas Blancias e la sagoma elegante della Rocca La Meja.

Caratteristiche della vegetazione: si cammina essenzialmente tra praterie alpine, che nella parte bassa del percorso sono profondamente modificate per la presenza importante del bestiame; quando si entra nel valloncello sotto il colle Serour, la prateria diventa invece integra e ricca di specie di grande pregio: la natura calcarea del suolo favorisce la presenza della stella alpina (protetta!).

Altri motivi di interesse: il vallone del Serour è luogo di grande fascino; calcari e dolomia generano paesaggi dalle forme spettacolari; colpiscono ad esempio verso il colle Salè due campanili di roccia candida, noti come “Doi Omi” (due uomini). 
Curiosa la presenza in zona di toponimi di chiara origine spagnola ( La Cordiera , Salsas Blancias): l’origine è da ricercarsi in un evento accaduto nel corso del sec. XVII, quando truppe spagnole, bloccate dal cattivo tempo e dalle mutate alleanze politiche, decisero di stabilirsi in valle Stura.   Integratisi con la popolazione locale, lasciarono segni anche nel dialetto: il vallone che scende da La Moura verso il monte Bersaio prende inoltre proprio il nome di vallone degli Spagnoli.
è interessante infine ricordare che dal colle Moura delle Vinche parte un sentiero che sale al monte Nebius mentre dal versante orientale ha origine un sentiero più impegnativo che s’inerpica verso il monte Savi; un’ultima traccia sale anche verso il Salè, fino a raggiungere una zona rocciosa più impervia che sostiene la vetta.  

Caratteristiche dell’escursione

Località di partenza: rifugio Carbonetto (m. 1875).

Accesso stradale: da Demonte si risale il vallone dell’Arma sulla carrozzabile per il colle Fauniera; la strada è abbastanza agevole fino a San Giacomo (m. 1312), quindi si fa stretta ed aerea, pur rimanendo sempre asfaltata.

Dislivello: 720 m . considerando le perdite di quota.

Esposizione: si sale lungo versanti soleggiati, esposti principalmente ad est.

Difficoltà: E.

Segnaletica: nella parte bassa sono presenti alcune frecce in legno con l’indicazione “Col Serour”; poi non si trovano più segni fino al colle Serour, dove sono presenti tacche di vernice bianco-rossa.

Punti d'appoggio: nessuno

Attrezzature indispensabili: normale attrezzatura da trekking.

 

Claudio Trova

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