LA COLMA DI OLINO
( 1747 m.)

Valle Anzasca
VB

 

La vetta della Colma di Olino (in primo piano).
Sullo sfondo: la Croce del Cavallo

 

 

Dalla vetta verso il Pizzo Castello 

 

Dalle pendici della coma di Olino, vista verso la valle del Toce 

 

Mappa dell' Itinerario

DISLIVELLO: 1100 m. circa raggiungendo la cima a 1747 m.

ESPOSIZIONE: Sud

DIFFICOLTA': E

 

 

BREVE DESCRIZIONE
Con il toponimo La Colma si individua una lunga dorsale che si allunga dal Pizzo Castello alla Croce del Cavallo, fungendo da spartiacque tra la valle Anzasca e la valle Antrona. La dorsale presenta tre punti culminanti, rispettivamente alle quote di 1599 (presso il valico dell'alpe della Colma), di 1615 (presso l'alpe Alloro) e 1747 mt.; quest'ultimo appare come una cima dalle forme morbide localizzata a ridosso della Croce del Cavallo e separato da quest'ultima vetta da un profondo intaglio.
Da La Colma si può fruire di un ampio panorama sulla testata della valle Antrona, con il grosso borgo di Antronapiana, il Pizzo d'Andolla e il Weissmies; ben visibile anche il Pizzo Ciapè, dirupata montagna che costituisce l'ossatura del versante opposto della valle in direzione nord.
Verso mezzogiorno, si aprono invece la boscosa val Segnara (chiusa dalla cima Capezzone e dal monte Ronda) ed il solco del vallone di Bannio Anzino, separato dalla valle principale che sale a Macugnaga dalla tozza mole del Pizzetto, sulle pendici del quale si sviluppano fitti boschi di abeti.
Verso occidente appaiono anche alcune delle cime più alte del Monte Rosa, mentre nella direzione opposta, seguendo la vallata del Toce, si possono scorgere alcune propaggini del Lago Maggiore e del Lago di Mergozzo.
La vegetazione è caratterizzata dal bosco di latifoglie (faggi, qualche castagno accompagnato da qualche betulla e qualche quercia), almeno fino all'alpe Prer; oltre quest'ultima, compaiono i primi abeti rossi, che pian piano si infittiscono fino a costituire un fitto bosco in parte attraversato dal sentiero.
Sono presenti anche arbusti come il ginepro e, soprattutto nelle soleggiate praterie sommitali esposte a mezzogiorno, molte ginestre.
L'escursione presenta anche un motivo di interesse nell'attraversamento di alcune borgate e alpeggi caratterizzati da antiche baite in pietra con i tetti in beola, tipici dell'Ossola.

Claudio Trova, Giuliano Tomasetti & Fulvio Ferrua

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