
La vetta della Colma di
Olino (in primo piano).
Sullo sfondo: la Croce del Cavallo
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le
più belle :
Dalla
vetta verso il Pizzo Castello
Dalle
pendici della coma di Olino, vista verso la valle del Toce
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BREVE
DESCRIZIONE
Con il toponimo La Colma si individua una lunga dorsale che si allunga dal
Pizzo Castello alla Croce del Cavallo, fungendo da spartiacque tra la
valle Anzasca e la valle Antrona. La dorsale presenta tre punti
culminanti, rispettivamente alle quote di 1599 (presso il valico dell'alpe
della Colma), di 1615 (presso l'alpe Alloro) e 1747 mt.; quest'ultimo
appare come una cima dalle forme morbide localizzata a ridosso della Croce
del Cavallo e separato da quest'ultima vetta da un profondo intaglio.
Da La Colma si può fruire di un ampio panorama sulla testata della valle
Antrona, con il grosso borgo di Antronapiana, il Pizzo d'Andolla e il
Weissmies; ben visibile anche il Pizzo Ciapè, dirupata montagna che
costituisce l'ossatura del versante opposto della valle in direzione nord.
Verso mezzogiorno, si aprono invece la boscosa val Segnara (chiusa dalla
cima Capezzone e dal monte Ronda) ed il solco del vallone di Bannio
Anzino, separato dalla valle principale che sale a Macugnaga dalla tozza
mole del Pizzetto, sulle pendici del quale si sviluppano fitti boschi di
abeti.
Verso occidente appaiono anche alcune delle cime più alte del Monte Rosa,
mentre nella direzione opposta, seguendo la vallata del Toce, si possono
scorgere alcune propaggini del Lago Maggiore e del Lago di Mergozzo.
La vegetazione è caratterizzata dal bosco di latifoglie (faggi, qualche
castagno accompagnato da qualche betulla e qualche quercia), almeno fino
all'alpe Prer; oltre quest'ultima, compaiono i primi abeti rossi, che pian
piano si infittiscono fino a costituire un fitto bosco in parte
attraversato dal sentiero.
Sono presenti anche arbusti come il ginepro e, soprattutto nelle
soleggiate praterie sommitali esposte a mezzogiorno, molte ginestre.
L'escursione presenta anche un motivo di interesse nell'attraversamento di
alcune borgate e alpeggi caratterizzati da antiche baite in pietra con i
tetti in beola, tipici dell'Ossola.
Claudio Trova, Giuliano Tomasetti
& Fulvio Ferrua
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