Monte MATTO, cima Est (3088 m.)

Valle Gesso
CN

La cresta finale, quasi in vetta

 


Il monte Matto
 visto dalla
 valle della Valletta
 

 


Mappa dell' Itinerario

DISLIVELLO:
900 m. il primo giorno, 1275 m. il secondo giorno (considerando le perdite di quota)

ESPOSIZIONE:
prevalentemente Est fino al dosso a quota 2470 m. circa, quindi Nord-Ovest

DIFFICOLTA':
E fino al bivio a quota 2456 m., quindi EE

 

BREVE DESCRIZIONE
Il monte Matto è facilmente individuabile dalla pianura cuneese: la sua sagoma pare ripetere più blandamente la piramide asimmetrica anticipata più a settentrione dal Monviso ed è resa inconfondibile dalla presenza del caratteristico "dente".   La posizione isolata ne fa un punto d'osservazione privilegiato, con ampia vista sulle Alpi piemontesi e valdostane; interessante anche il panorama sul gruppo dell'Argentera, che s'innalza immediatamente a Sud.   La salita alla cima Est si risolve in una lunga camminata, faticosa ma priva di vere difficoltà, anche se  nell'ultima parte dell'escursione si attraversano alcune vaste pietraie ed alcuni nevai, tra cui un piccolo ghiacciaio di circo annidato sotto la vetta (privo ovviamente di crepacci).   Si consiglia di effettuare l'ascensione in due giorni, pernottando all'accogliente rifugio Dante Livio Bianco.

Lasciata l'auto presso l'ex-ufficio postale di  S.Anna di Valdieri, si imbocca un viottolo che si dirige verso la Balma Meris; si oltrepassa il rifugio e si sale per un sentierino ripido, che passa tra le case e che termina confluendo in una ripida stradina.   Si svolta a destra seguendo la stretta strada, che presto termina trasformandosi in una mulattiera.   Questa s'inoltra nel bosco di latifoglie e sbuca nell'ampia conca del Gias del Prato.   Si segue sempre l'evidente sentiero che risale il vallone della Meris, raggiungendo senza problemi lo splendido vasto lago Sottano della Sella: in vista dello specchio d'acqua, si svolta a sinistra e, attraversato il torrente, si sale in breve al rifugio D.L.Bianco.   Il mattino seguente si riprende il tracciato che si sviluppa lungo la riva Nord del lago e che sale al bivio ove ha origine il sentiero per il colle della Valletta.   Giunti al bivio, si imbocca la marcata traccia di sinistra che segue a lungo una bastionata rocciosa. Toccata quota 2470 m. , il sentiero scende un poco e quindi risale fino a quota 2456 m., punto chiave dell'escursione.   In prossimità di un grosso masso sul quale è presente un'indicazione, si abbandona il percorso che sale al colle di Valmiana e ci si inoltra in un'immensa pietraia.   Si prosegue in direzione Sud fino a quando ci si trova in una zona un poco pianeggiante ed erbosa, al cospetto di una morena che sorregge il passo Cabrera: a questo punto si svolta a sinistra imboccando un vallone, che è poi il secondo che si incontra dall'inizio della pietraia.  Dopo pochi passi si incontra il primo dei laghetti del Matto.   Si procede seguendo una traccia (ometti e frecce rosse), fino a sbucare nella conca del "ghiacciaietto" del Matto, ormai in vista della cima.   Tenendosi sulla sinistra, si raggiunge senza percorso obbligato, attraversando una vasta pietraia non ripida ma talvolta instabile, il punto culminante sormontato da una cappelletta in miniatura.

L'itinerario è stato pubblicato su ALPENNINO,
periodico delle sezioni CAI della Provincia di Alessandria (Ottobre 2000)

Claudio Trova, Giuliano Tomasetti & Fulvio Ferrua

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