DISLIVELLO:
900
m. il primo giorno, 1275 m. il secondo giorno (considerando le perdite di
quota)
ESPOSIZIONE:
prevalentemente
Est fino al dosso a quota 2470 m. circa, quindi Nord-Ovest
DIFFICOLTA':
E
fino al bivio a quota 2456 m., quindi EE
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BREVE
DESCRIZIONE
Il monte Matto è facilmente individuabile dalla pianura cuneese: la sua
sagoma pare ripetere più blandamente la piramide asimmetrica anticipata
più a settentrione dal Monviso ed è resa inconfondibile dalla presenza
del caratteristico "dente". La posizione isolata ne
fa un punto d'osservazione privilegiato, con ampia vista sulle Alpi
piemontesi e valdostane; interessante anche il panorama sul gruppo
dell'Argentera, che s'innalza immediatamente a Sud. La salita alla cima Est si risolve in una lunga camminata, faticosa ma
priva di vere difficoltà, anche se nell'ultima parte
dell'escursione si attraversano alcune vaste pietraie ed alcuni nevai, tra
cui un piccolo ghiacciaio di circo annidato sotto la vetta (privo
ovviamente di crepacci). Si consiglia di effettuare l'ascensione in due giorni, pernottando
all'accogliente rifugio Dante Livio Bianco.
Lasciata
l'auto presso l'ex-ufficio postale di S.Anna di Valdieri, si imbocca
un viottolo che si dirige verso la Balma Meris; si oltrepassa il rifugio e
si sale per un sentierino ripido, che passa tra le case e che termina
confluendo in una ripida stradina. Si svolta a destra seguendo
la stretta strada, che presto termina trasformandosi in una mulattiera.
Questa s'inoltra nel bosco di latifoglie e sbuca nell'ampia conca del Gias
del Prato. Si segue sempre l'evidente sentiero che risale il
vallone della Meris, raggiungendo senza problemi lo splendido vasto lago
Sottano della Sella: in vista dello specchio d'acqua, si svolta a sinistra
e, attraversato il torrente, si sale in breve al rifugio D.L.Bianco.
Il mattino seguente si riprende il tracciato che si sviluppa lungo la riva
Nord del lago e che sale al bivio ove ha origine il sentiero per il colle
della Valletta. Giunti al bivio, si imbocca la marcata traccia
di sinistra che segue a lungo una bastionata rocciosa. Toccata quota 2470
m. , il sentiero scende un poco e quindi risale fino a quota 2456 m.,
punto chiave dell'escursione. In prossimità di un grosso
masso sul quale è presente un'indicazione, si abbandona il percorso che
sale al colle di Valmiana e ci si inoltra in un'immensa
pietraia. Si prosegue in direzione Sud fino a quando ci si
trova in una zona un poco pianeggiante ed erbosa, al cospetto di una
morena che sorregge il passo Cabrera: a questo punto si svolta a sinistra
imboccando un vallone, che è poi il secondo che si incontra dall'inizio
della pietraia. Dopo pochi passi si incontra il primo dei laghetti
del Matto. Si procede seguendo una traccia (ometti e frecce
rosse), fino a sbucare nella conca del "ghiacciaietto" del
Matto, ormai in vista della cima. Tenendosi sulla sinistra, si raggiunge senza percorso obbligato,
attraversando una vasta pietraia non ripida ma talvolta instabile, il
punto culminante sormontato da una cappelletta in miniatura.
L'itinerario
è stato pubblicato su ALPENNINO,
periodico delle sezioni CAI della Provincia di Alessandria (Ottobre 2000)
Claudio Trova,
Giuliano Tomasetti & Fulvio Ferrua
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