Monte PIANARD (2306 m.)

Val Vermenagna
Parco Naturale Regionale
 Alpi Marittime
CN

Dalla vetta verso la conca di Entracque (Valle Gesso)


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Mappa dell' Itinerario

DISLIVELLO:  930 m. circa

ESPOSIZIONE:  generalmente Sud-Est

DIFFICOLTA':   E

BREVE DESCRIZIONE
Visto da Palanfrè, in Val Grande, o da Entracque, in Valle Gesso, il Monte Pianard appare come una morbida arrotondata elevazione immediatamente a ridosso di rilievi dall'aspetto più tormentato; posto all'estremità Nord della costa omonima compresa tra il Monte Garbella e la Rocca d'Orel, esso costituisce un eccezionale punto di osservazione sia verso la Rocca dell'Abisso ed il Monte Frisson (dalla curiosa forma piramidale, paragonabile con le dovute proporzioni a quella del Cervino) che verso l'impervio gruppo dell'Aiera-Carbonè.   In particolare risultano dal Pianard particolarmente evidenti le sedi dei numerosi antichi ghiacciai che, scendendo dalle vette del versante sinistro del Vallone del Bousset, giungevano fino a Valdieri: visibile anche la grossa morena che, delimitando l'altopiano di Esterate, giunge quasi fino a Entracque, ammantata oggi di boschi di faggi e da qualche conifera.   Verso Nord il paesaggio è caratterizzato dall'imponente costiera calcarea del Monte Bussaia, sullo sfondo della quale, condizioni meteorologiche permettendo, si staglia il Monviso.   La vegetazione è assai interessante: l'itinerario lambisce inizialmente il bosco di faggi ad alto fusto di Palanfrè, per poi svilupparsi tra ampie praterie con rododendri e ontani; ciò che stupisce è tuttavia la possibilità di imbattersi in piante di natura tipicamente mediterranea quali la lavanda accanto a fiori di natura tipicamente alpina quali l'Edelweiss.
L'escursione si svolge nel Parco Naturale delle Alpi Marittime, la più vasta zona protetta del Piemonte a gestione regionale, una delle zone più affascinanti delle Alpi per l'incredibile varietà del paesaggio, varietà determinata sia dalle particolari condizioni climatiche, alpine ma con influssi mediterranei, sia dalla variabilità della natura della roccia, ora calcarea con addirittura fenomeni carsici, ora cristallina con forme aspre, aguzze e tormentate.

L'itinerario è stato pubblicato su ALPENNINO (numero di Ottobre 1998)
periodico delle sezioni CAI della Provincia di Alessandria

Claudio Trova, Giuliano Tomasetti & Fulvio Ferrua

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