
DISLIVELLO:
dai 2515 m. del
parcheggio, si scende ai 2403 m. dell'alpe Grand Collet, per toccare infine
e 3047 m. della vetta; ai 644 m. di salita dell'andata si devono aggiungere
quindi i 112 m. del ritorno, per un totale di almeno 756 m. circa.
A questi si devono aggiungere alcuni saliscendi lungo la cresta
sommitale, che fanno salire il dislivello totale a circa 790 m. almeno.
ESPOSIZIONE:
inizialmente
fondovalle, quindi versante esposto a nord-ovest; da Grand Collet si
percorre un tratto esposto a nord, per tornare successivamente sul versante
occidentale ed infine in cresta.
DIFFICOLTA':
EE.
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BREVE
DESCRIZIONE
Il monte
Dzensanaz (secondo il toponimo franco-provenzale), italianizzato in
Giansana sulla "Guida ai Monti d'Italia" del CAI-TCI, s'innalza
lungo la dorsale che separa l'alta Valsavarenche dal piano del Nivolet:
geograficamente la montagna si trova quindi completamente nel bacino
idrografico del torrente Savara ma il suo accesso più immediato si apre
verso la val Locana, attraverso Ceresole Reale ed il passo automobilistico
del colle del Nivolet. La cima rappresenta uno straordinario
punto panoramico sul versante occidentale del Gran Paradiso, lungo il
quale si distingue facilmente l'intero sviluppo della via normale di
salita; attorno al Quattromila interamente italiano, svettano altre cime
rese celebri dalle loro forme accattivanti, come le aguzze Tresenta e
Becca di Monciair e l'arrotondato Ciarforon. Nell'alta
Valsavarenche si individuano con sicurezza anche i Denti del Broglio e,
sul versante opposto della vallata, la piramidale Punta Fourà, la cui
forma acuminata è ripetuta un poco più a nord dalla cima meridionale di
Seyvaz. Ben visibili sono anche verso la bassa Valsavarenche
la Grivola e l'Herbetet, i cui versanti prevalentemente rocciosi
contrastano con quelli glaciali del Gran Paradiso e dei suoi satelliti;
dal monte Dzensanaz si gode infine ampio panorama sul pianoro del Nivolet,
chiuso verso il Piemonte dalla cima Basei, facilmente riconoscibile per
l'esteso ghiacciaio che ne ricopre il versante settentrionale.
L'escursione viene descritta sulla citata guida CAI-TCI come priva di
difficoltà, "comodamente raggiungibile ...... per i dolci pendii del
versante occidentale ..... o per il dosso settentrionale".
In realtà la salita è EE, poiché si sviluppa in parte su
instabili pietraie, in alcuni punti ripide, senza alcun sentiero almeno
nella parte più alta; il versante occidentale è infine tutt'altro che
dolce e presenta anche uno scalino roccioso, che avvolge come una banda
l'intera montagna, rendendo di fatto inaccessibile all'escursionista lo
stesso versante. La
salita dal colletto posto a sud del Dzensanaz, tra quest'ultimo e la cima
settentrionale di Seyvaz, riserva infine un salto alto circa 3 metri da
superare in arrampicata, un po' esposto verso il dirupato versante
orientale della montagna.
Claudio Trova,
Giuliano Tomasetti & Fulvio Ferrua
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