DISLIVELLO:
462 m. a cui si devono aggiungere almeno 20 m. di perdita di quota, per un
totale di 482 m.
ESPOSIZIONE:
prevalentemente Sud
DIFFICOLTA':
E; sono presenti numerose indicazioni (segnavia giallo/rosso/giallo a cura
dell'ente Parco).
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BREVE
DESCRIZIONE
La bassa Valsesia, a
cavallo delle province di Novara e Vercelli, serba tra i primi
contrafforti delle Alpi una piacevole sorpresa: si tratta del Parco
Naturale Regionale del Monte Fenera, un'interessante zona protetta nella
quale i boschi di latifoglie, tra castani, roveri, ornielli, cerri,
frassini e ciliegi nascondono splendide distese di pungitopo; nel tardo
inverno, le verdissime piantine spiccano nel paesaggio dai toni bruni che
le circonda, rese ancora più evidenti da numerose bacche rosse.
L'escursione, se percorsa in una giornata con buona visibilità, è molto
remunerativa: dalla vetta del Fenera, è infatti possibile godere di un
panorama molto ampio che si spinge, oltre all'imponente monte Barone che
pare sovrastare Borgosesia, al gruppo del Monte Rosa ed a numerosi
Quattromila svizzeri, tra i quali spicca senz'altro il Dom, cima più alta
interamente compresa in territorio elvetico; un'utile tavola di
orientamento, posata dall'ente Parco in prossimità dell'enorme croce in
pietra che s'innalza dal punto culminante, consente di identificare con
facilità le numerose cime a ovest e a nord-ovest del Fenera.
Dalla sommità, sulla quale sono presenti due ricoveri spartani (uno nella
base della croce, da evitarsi in caso di temporale e l'altro leggermente spostato a sud) sempre aperti ed
alcuni tavoli per sedersi e rilassarsi dopo la salita, si gode anche un
ampio panorama verso il monte Tovo, il Bec d'Ovaga, il monte Capio e tutte
le montagne della prima Valsesia, oltre che sulla pianura novarese.
Durante l'escursione, da evitarsi nei periodi troppo caldi, non è
impossibile imbattersi in branchi di camosci.
Claudio Trova,
Giuliano Tomasetti & Fulvio Ferrua
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