BREVE
DESCRIZIONE
Prima del
Trattato di Utrech (risalente al 1713) il confine tra Francia e Stato
Sabaudo passava a breve distanza dal punto culminante della Testa di
Garitta Nuova; proprio per questo motivo sulla cima era presente una
postazione militare, causa prima del curioso nome portato da questa bella
montagna della media valle Varaita.
La salita è agevole, svolgendosi in parte su evidente tratturo ed in
parte su sentiero e pendii erbosi, di modesta pendenza; sulla cima sono
presenti un alto cippo di pietre accatastate ed una croce metallica, posta
un poco più in basso in modo da essere visibile dalla valle Po: presso la
croce è conservato il libro di vetta.
Purtroppo l’amenità del luogo è un disturbata dall’incombere di un
ripetitore telefonico, quasi simbolo sacrificale edificato in nome delle
comodità della vita del XXI secolo.
Il punto culminante è isolato e quindi il panorama è ampio: ben visibili
la bassa valle Po ed il monte Bracco, il vallone di Gilba, la pianura
saluzzese, le cime che separano la valle Varaita dalla valle Maira, tra le
quali spicca certamente l’isolato monte Birrone……. Nelle giornate
limpide l’attenzione non può tuttavia che essere calamitata soprattutto
dalla piramide del Monviso, che s’innalza in direzione nord-ovest.
Claudio Trova,
Giuliano Tomasetti & Fulvio Ferrua
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