Informazioni
generali
Dalla frazione
Minceto di Ronco Scrivia si raggiunge con un breve percorso
escursionistico (circa un’ora di camminata) la sommità del monte Reale.
Si tratta di un punto panoramico di prim’ordine, con ampia vista sulla
valle Scrivia e sulla zona dell’Appennino compresa tra l’alta val
Borbera e l’alta val Lemme: si distinguono chiaramente verso oriente il
monte Ebro (la cima più alta dell’Appennino alessandrino) e verso
occidente il monte Tobbio, sormontato da una caratteristica chiesetta.
Proprio come quest’ultimo, anche sulla vetta del monte Reale si trova
una chiesetta-rifugio: quest’ultimo è dotato di due ampie cameroni, con
tavolati, sedie, stufa e lavandini in acciaio inox per lavare le stoviglie.
Il rifugio è solitamente aperto ed è videosorvegliato.
Dalla cima lo sguardo spazia anche sulle Alpi e sul mar Ligure, visibili
tuttavia in condizioni di buona visibilità.
Sul punto culminante, una decina di metri più in alto della chiesetta, è
presente un piccolo monumento dell’Associazione Nazionale Alpini.
L’itinerario si sviluppa interamente su comodo sentiero e non presenta
difficoltà, tanto da essere percorso spesso anche da famiglie con bimbi;
solo sotto il torrione di puddinga noto come Rocca dê Premè, il sentiero
attraversa il costa un breve ripido pendio.
In condizioni di viabilità normale, il punto non presenta alcuna
difficoltà e solo in presenza di neve gelata può offrire “qualche
emozione”: per questo motivo è presente un cavo metallico utile per
tenersi.
Caratteristiche dell’escursione
Località di Partenza:
parcheggio a valle della località Minceto di Pietrafraccia (Ronco
Scrivia, GE),
a quota 610 m. circa.
Dislivello:
ai
292 m
. circa compresi tra il parcheggio e la vetta,
si devono aggiungere alcuni metri associati ad alcune perdite di quota,
per un totale di 310 m. circa.
Difficoltà:
E
Esposizione:
il percorso si svolge quasi interamente nel bosco, attraversando
inizialmente un versante esposto a oriente
e quindi un versante orientato a sud-ovest.
Segnaletica:
: il sentiero è
interamente segnato, prima con il segno giallo XX (fino al bivio per
Reopasso, a quota
680 m
. circa), quindi con il segno •••, che viene affiancato
nell’ultimo tratto dal segno ∆∆.
Punti d’appoggio:
in vetta è presente un rifugio non custodito (video sorvegliato), di solito
aperto,
dotato di due ampie camere dotate di tavoli, sedie, stufa e lavandini.
Periodo consigliato:
primavera; durante l’autunno la zona è soggetta a battute al cinghiale.
Claudio
Trova,
Giuliano Tomasetti
& Fulvio Ferrua
torna
a IN VETTA !
|