DISLIVELLO:
930 metri a cui si devono aggiungere 80 metri circa di perdite di quota per
un totale di 1010 metri circa
ESPOSIZIONE:
la prima parte del percorso si sviluppa in un fondovalle esposto a nord; si
risale quindi un ripido pendio esposto a ovest (da 1344 mt. a 1850 mt.),
quindi si sale lungo la cresta spartiacque in pieno sole e su versanti
orientati ad est. L'ultimo tratto (da 2085 mt. alla vetta) è esposto a nord
e a nord-ovest.
DIFFICOLTA':
E; l'ultimo tratto, essendo su tracce di sentiero poco evidenti, può
presentare difficoltà di orientamento in caso di nebbia.
|
BREVE
DESCRIZIONE
Sul versante meridionale della Val Vigezzo, in prossimità di Malesco, si
apre una lunga vallata laterale che si inoltra profondamente nel Parco
Nazionale della Val Grande e ne rappresenta una delle principali vie
d'accesso; il fondovalle non rappresenta territorio protetto ma le cime
che circondano su tre lati il solco principale occupato da alcune
caratteristiche frazioni appartengono quasi interamente ad uno dei
principali regni della wilderness alpina. Si tratta della val Loana, la cui testata è dominata dalla Cima di
Laurasca (mt. 2193); proprio questa vetta rappresenta la massima
elevazione di un gruppo montuoso dalle forme aspre e dirupate, forme
profondamente erose comuni ad altre montagne della zona, generate
verosimilmente da una piovosità elevata; il gruppo si allunga di fatto
dalla Laurasca fino alla Cima Marsicce (mt. 2135), all'estremità
orientale, separato dal monte Zeda (altra celebre cima della zona) da un
profondo, dirupato e angusto vallone: tra le due cime si trova la Cima di
Cortechiuro, di altezza ragguardevole (mt. 2183), punto panoramico di
grandissimo interesse e vetta dalle forme ben delineate ed invitanti. Dal
punto culminante si possono abbracciare in un solo colpo d'occhio il lago
d'Orta, il lago Maggiore ed il lago di Varese oltre alla grandiosa
sequenza di Quattromila che si erge come una muraglia a far da barriera ai
venti occidentali: il Monte Rosa, con la Gnifetti e la Dufour, l'Alphubel,
la Weissmies ed altre celebri vette accompagnano lo sguardo nel suo
passaggio dal territorio italiano a quello elvetico. Ben visibile anche il
monte Leone, la cima più alta delle Lepontine.
Si noti che il toponimo Cortechiuro, presente nell'atlante della
toponomastica della Regione Piemonte e nella cartografia IGC, è
sostituito in altre pubblicazioni con "Corte Chiuso".
Claudio Trova
& Giuliano Tomasetti
torna
a IN VETTA !
|