Rifugio e Lago BAGNOUR (2017 m.)

Valle Varaita
Bosco dell'Alevè
CN


Mappa dell' Itinerario

FOTO A LATO :

il rifugio Bagnour

   ALTRE IMMAGINI

 
Nel bosco dell'Alevè 

 
Lago Bagnour 

 
Rifugio e lago Bagnour 
 

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Caratteristiche tecniche dell’escursione

Località di partenza: parcheggio a quota 1570 m . circa, 1 km circa a valle di Castello (frazione di Pontechianale)

Accesso stradale: si accede alla località di partenza seguendo la carrozzabile che da Casteldelfino sale a Pontechianale; il parcheggio si trova a destra, circa 1 km a valle della frazione Castello..

Dislivello: 450 m . circa.

Esposizione: si sale lungo un versante esposto a sud-ovest; l’itinerario si sviluppa principalmente nel bosco.

Difficoltà: E.

Segnaletica: segnaletica verticale e tacche rosse.

Punti d'appoggio: rifugio Bagnour

Attrezzature indispensabili: normale attrezzatura da trekking.

 Caratteristiche generali dell'escursione

Descrizione della meta: il Bagnour è un piccolo rifugio di recente costruzione, ricavato attraverso la ristrutturazione di un vecchio edificio della Forestale distrutto nel corso dell’ultimo conflitto mondiale; poco a valle del rifugio, in una radura tra i cembri, è presente il laghetto omonimo, meta frequente di brevi escursioni.

Caratteristiche del panorama: la gitanon è particolarmente panoramica poiché si svolge qasi interamente nel bosco; non mancano comunque piacevoli scorci sulle montagne che circondano Castello (punta della Battagliola, monte Peyron, cima di Pienasea) e sull’imponente muraglia della diga che crea il lago artificiale di Pontechianale.

Caratteristiche della vegetazione: l’escursione si svolge quasi interamente nel bosco dell’Alevè, il più vasto in Italia costituito da soli pini cembri; qualcosa di simile si può vedere soltanto in Austria, nella Diefereggental, poco oltre il confine con l’alta Pusteria.

Il cembro, pino facilmente identificabile per gli aghi a due tonalità di verde, è presente con esemplari millenari; la scarsità di luce nel sottobosco ha fatto sì che gli aghi siano stati soppiantati sui rami più bassi da abbondante sviluppo di diversi tipi di licheni: questi, con i loro colori argentati e le loro forme bizzarre, contribuiscono a creare un’atmosfera quasi magica che non può sfuggire all’escursionista più sensibile.

Altri elementi di interesse: il percorso si sviluppa nel bosco dell’Alevè, il principale bosco italiano puro di pini cembri.

 Claudio Trova

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