Rifugio WILLY JERVIS al Prà (1732 m.)

Val Pellice
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Mappa dell' Itinerario

FOTO A LATO :

il rifugio Willy Jervis

   ALTRE IMMAGINI

 
Ciabota del Prà  
 
nebbie nella Conca del Prà 
 
Cascata del Pis  

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Caratteristiche tecniche dell’escursione

Località di partenza: spiazzo a quota 1335 m . circa su carrareccia Villanova-Conca del Prà

Accesso stradale: si accede alla località di partenza seguendo la carrozzabile che da Bobbio Pellice sale fino a Villanova; giunti nella caratteristica frazione, si prende un’ampia strada sterrata che sale in direzione opposta all’abitato.

Superato un tornante, si continua fino ad uno spiazzo a quota 1335 m . circa, posto nei pressi di una cascata, dove si lascia l’auto.

Dislivello: ai 397 m . tra il parcheggio ed il rifugio occorre aggiungere una perdita di quota presso Mirabucas ( 25 m . circa all’andata e altrettanti al ritorno) per un totale di 447 m .; se si percorre l’ultimo tratto prima del rifugio sulla vecchia mulattiera anziché sulla carrareccia, si devono ancora aggiungere alcuni metri di perdite di quota: globalmente si supera quindi un dislivello di circa 450 m .

Esposizione: si sale inizialmente in costa ad un versante orientato a sud; superato il rio Crosenna, si sale in costa al vallone percorso dal torrente Pellice sul lato orientato ad est.

Difficoltà: T/E (E solo nell’ultimo tratto di mulattiera).

Segnaletica: segnaletica verticale a cura della Provincia di Torino; su alcuni tratti di sentiero che tagliano i tornanti della strada e nell’ultimo tratto di mulattiera poco prima del rifugio sono presenti le bandierine bianco-rosse della Gta.

Punti d'appoggio: rifugio Willy Jervis, Ciabota del Prà (pensione)

Attrezzature indispensabili: normale attrezzatura da trekking.

Osservazioni: il luogo è assi affollato nelle domeniche estive, per cui l’escursione è sconsigliata in tali giornate.

 Caratteristiche generali dell'escursione

Descrizione della meta: la conca del Prà è un luogo assai ameno; ampia, soleggiata, dal tipico profilo ad U generato dall’azione di antichi ghiacciai, accoglie l’escursionista (che vi giunge dopo avere percorso il severo vallone del Pis) generando nel suo animo forti sensazioni di quiete alpestre e serenità.

Radi larici e praterie occupano il pianoro, attraversato interamente da una carrareccia che termina alla Partia d’Amunt (m.1750), borgata oltre la quale inizia il sentiero per il rifugio Battaglione Granero.

Caratteristiche del panorama: la parte iniziale dell’itinerario offre alcuni scorci sul piccolo borgo di Villanova e sulla parte iniziale dell’aspro vallone del Pian dei Morti; il panorama si apre soltanto arrivando alla conca del Prà, con ampia vista della dorsale che chiude il lato occidentale del pianoro per culminare nel monte Granero.

Caratteristiche della vegetazione: inizialmente si cammina il bosco di latifoglie; superato il rio Crosenna, ben presto il larice prende il sopravvento divenendo l’essenza dominante.

Altri motivi di interesse: spettacolare è la cascata del Pis al Pian dei Morti, specialmente nelle stagioni in cui è più ricca d’acqua.
Curiosità - alle pendici del monte Granero, che chiude a monte la conca del Prà, nasce il torrente Pellice, che ha una caratteristica importante e poco nota: quando si getta nel Po è di fatto più importante sia come portata sia come distanza percorsa di quello che diventerà il grande fiume; bisognerebbe quindi parlare di confluenza del Po nel Pellice e non viceversa: è come dire che nell’Adriatico sfocia il Pellice e non il Po !

Claudio Trova

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