Caratteristiche
tecniche dell’escursione Località
di partenza: rifugio Talarico (m. 1750). Dislivello:
Esposizione:
si sale lungo versanti esposti principalmente a sud-est. Difficoltà:
E. Tempo
di percorrenza: 2 ore 15 min per l’andata Segnaletica:
è presente segnaletica verticale; inoltre sono presenti le bandierine in
vernice biancorossa della Grande Traversata delle Alpi; nella parte alta
dell’itinerario sono presenti anche bolli in vernice gialla. Punti
d'appoggio: nessuno Attrezzature indispensabili: normale attrezzatura da trekking. |
Caratteristiche
generali dell'escursione Descrizione
della meta: il colle di Stau rappresenta un valico di importanza
locale, che pone in comunicazione il vallone di Pontebernardo con il
vallone di Forneris. Durante l’ultimo conflitto mondiale fu sede di
postazioni militari, dal momento che dal passo si controlla a vista la
zona della Bassa di Colombart, vicinissima al colle Puriac, che scende
direttamente in Francia; le postazioni belliche erano parte di un sistema
che si sviluppava anche verso il colle Panieris, immediatamente a sud del
colle di Stau. Presso quest’ultimo sono visibili alcuni ruderi e due
bacini per la raccolta d’acqua mentre poco a valle del valico, protetta
da uno sperone roccioso, è ancora visibile una grossa casermetta. Caratteristiche
del panorama: verso occidente si gode ampia vista verso la cima delle
Lose (m. 2813), che domina il basso vallone di Forneris e digrada verso
sud alla Bassa di Colombart, solo in parte visibile; oltre la cima delle
Lose, si distinguono alcune cime delle Alpes de Haute Provence, in
particolare l’Oronaye, il gruppo del Brec de Chambeyron. In direzione
opposta il panorama si apre sul passo sottano di Scolettas, sull’altro
versante del vallone di Pontebernardo, a sud del quale si alzano varie
cime rocciose del gruppo della Testa dell’Ubac. Caratteristiche della vegetazione: si incontrano inizialmente pascoli, interrotti da gruppi di ontani, aceri e sorbi, ricchissimi di frutti arancioni già nel mese di agosto. Non manca qualche larice; sono proprio i larici a prendere il sopravvento alle quote più alte, ma solo con esemplari piccoli e abbastanza radi: nella parte finale dell’itinerario si cammina attraverso aperte praterie.
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