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L'alpe Veglia è luogo di grande suggestione:
l'ampia conca prativa anticamente occupata da un lago è circondata da
cime dalle forme interessanti, come l'aguzzo Pizzo Moro e le Torri di
Veglia; a catturare l'attenzione sono tuttavia e soprattutto il monte
Leone ed il Pizzo Terrarossa, che s'innalzano verso occidente, al confine
con la Svizzera.
Mentre il Terrarossa (o Wasenhorn) tocca i 3246 m.,
il Leone fa la parte del sovrano e supera abbondantemente quota
tremilacinquecento, raggiungendo la rispettabile altezza di 3553 m. sul
livello del mare.
Il monte Leone è certo la star dell'alpe Veglia: il
suo versante orientale incombe sulle praterie con un'imponente parete
rocciosa, che pare sostenere il Chaltwassergletscher, grande distesa
glaciale che ricopre il lato nord-occidentale della montagna (appena
visibile dal pianoro); le sue forme sono un po' fiabesche e con un pizzico
di fantasia non è difficile cambiare punto di vista ed immaginare al
posto del monte il capo del re della foresta circondato da un'austera
criniera.
La zona è interessante anche per la presenza del
parco naturale regionale Veglia-Devero, che ha tutelato e valorizzato
splendidi paesaggi alpestri e testimonianze di antica vita montanara, come
la caratteristica piccola fornace posta proprio all'inizio della grande
conca pascoliva.
I laghi delle Streghe, annidati sotto il monte
Leone, meritano un supplemento di salita: i due specchi d'acqua
cristallina occupano un solco nel bosco di larici; nonostante la posizione
appartata, nelle loro acque si rispecchiano sia il "sovrano del
Veglia" (nel lago superiore), sia il Pizzo Terrarossa (nel lago
inferiore): la presenza di numerosi tronchi adagiati sul fondale
conferiscono al luogo toni ancora più selvaggi.
L'accesso all'alpe Veglia è reso semplice da una
comoda carrareccia, senza la quale sarebbe assai problematico superare il
dislivello tra Ponte Campo e Cianciavero: la stradina sterrata, lastricata
in alcuni punti, s'infila infatti in un vero e proprio orrido scavato dal
rio d'Aurona, superando la gola assai suggestiva con percorso a mezza
costa; questa parte del percorso offre interessanti scorsi sul Pizzo della
Sella, dal caratteristica forma a cono vulcanico, e sul piatto Pizzo
Teggiolo, sulla cima del quale si individua appena un piccolissimo
ricovero.
Percorrendo in senso orario il bordo della conca, è
possibile salire anche al rifugio Città di Arona, rifugio del Club Alpino
Italiano adagiato in posizione panoramica alla base del Pizzo Boccareccio.
Caratteristiche dell’escursione
Località
di partenza: Ponte Campo
Dislivello: 520 m. fino ai laghi delle Streghe; se
si sale anche al rifugio Città di Arona, occorre aggiungere un
supplemento di dislivello pari a circa 40 m., per un totale di 560 m.
Esposizione: si risale inizialmente un versante
esposto ad est, si percorre quindi un vallone orientato a sud-est per
sbucare infine in un vasto pianoro; il tratto di sentiero tra l'alpe Aione
ed i laghi delle Streghe è orientato ad oriente.
Difficoltà: T/E
Segnaletica: segnaletica verticale a cura del Parco.
Punti
d'appoggio: all'alpe Veglia sono presenti il rifugio Città di Arona ed
alcuni alberghetti.
Claudio Trova
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