Località
di partenza:
Bardonecchia, ponticello del Borgo Vecchio (m. 1325 circa)
Dislivello:
790 m. circa
Difficoltà:
T, interamente su sterrato
Esposizione:
il percorso si svolge inizialmente su versante esposto a nord-est e quindi,
da 1700 m. circa, sul lato nord della montagna; il tracciato è quasi
interamente nel bosco.
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BREVE
DESCRIZIONE
La Guida
CAI-TCI ai Monti d’Italia dedica un breve paragrafo al Poggio Tre Croci,
trattandolo al pari di una vetta: questa da una parte dimostra il valore
panoramico del luogo, anche se in verità più che di una vetta si tratta
di un rilievo appena accennato lungo la cresta che sale da Bardonecchia
alla Punta Quattro Sorelle; inoltre, il fatto che il Poggio Tre Croci
appaia dall’abitato come sostenuto da una dirupata parete rocciosa,
esalta le caratteristiche di punto culminante attribuito a quello che si
può considerare un pòggiolo sull’alta valle Susa.
La salita
si svolge percorrendo una comoda strada ex-militare, che prosegue fino ai
ruderi delle batterie della Punta Quattro Sorelle: la carrareccia si snoda
principalmente nel bosco, inizialmente misto, presto caratterizzato dal
prevalere del larice affiancato inizialmente dal pino silvestre e, più in
quota, da qualche abete rosso.
Il
panorama che si gode dal Poggio è assai vasto, spaziando dall’Aiguille
Rouge (Guglia Rossa, posta all’imbocco della valle Stretta, verso sud)
alla valle della Rhô, verso nord-ovest; si distinguono le cime del
Colomion e dello Jafferau, ben note agli sciatori, nonché parte del
vallone di Rochemolles, il vallone del Frejus, il vallone della Rhô ed il
solco vallivo principale fino ad Oulx e a Sauze d’Oulx: un’infinità
di vette fanno corona alla conca di Bardonecchia, posta proprio ai piedi
del punto culminante; paesaggisticamente rilevante è soprattutto il
gruppo della Punta Charrà, posto proprio alle spalle del Colomion,
segnato dalle numerose piste ed impianti di risalita.
Il Poggio
deve il suo nome a Tre Croci metalliche, poste in successione, ben
visibili anche dal fondovalle; in cima è presente, ahimè, anche un
ripetitore, antiestetico prezzo da pagare alle comodità del progresso.
Claudio Trova,
Giuliano Tomasetti & Fulvio Ferrua
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