Monte SACCARELLO (2200 m.)

Valle Tanaro
CN

  Mappa dell'itinerario

NELLA FOTO A LATO:

Postazioni militari sulla cima del Saccarello

ALTRE IMMAGINI:

       

Presso il colle del Frontè 

Informazioni generali

Il Monte Saccarello risulta geograficamente interessante per almeno tre motivi: è innanzi tutto la cima più elevata della Liguria, è inoltre un importante nodo orografico poichè dalla sua vetta hanno origine le linee spartiacque che separano tre vallate (Roya, Tanaro e Argentina) associate a tre diverse regioni (Provenza, Piemonte e Liguria) ed è infine celebre poichè dalle sue pendici, con il nome di Tanarello, nasce il Tanaro, unico affluente di destra del Po ad avere origine alpina.
La sua cima, comune alle province di Cuneo ed Imperia ed al Dipartimento francese delle Alpi Marittime, è tuttavia anche assai interessante dal punto di vista paesaggistico, essendo un punto panoramico di primaria importanza: ampia risulta infatti la visione sulle Alpi Liguri dall'Antoroto al Marguareis verso nord e nord-est e verso il Toraggio ed il Pietravecchia verso sud-ovest ed entusiasmante appare inoltre il panorama che dal suo punto culminante appare verso occidente, panorama dominato dalle cime del Parco del Mercantour e dal solco della valle Roya.
La cima può essere raggiunta da Monesi seguendo una strada sterrata di origine militare; l'itinerario descritto sale invece dalla Valle Arroscia, raggiunge rapidamente lo spartiacque con la Valle Tanaro e, seguendo a lungo la cresta, raggiunge la cima con il vantaggio di svolgersi quasi essenzialmente su sentiero e con percorso sicuramente più panoramico.
Elementi di interesse dell'escursione risultano anche l'abbondante fioritura della Fritillaria, dalle curiose campane gialle ricurve punteggiate in bourdeaux, pianta soggetta a protezione assoluta che alligna in prossimità del Colle del Frontè, ed i numerosi ruderi di fortificazioni militari che si incontrano lungo la cresta spartiacque fin sulla vetta; una curiosità risulta anche la presenza della statua del Redentore, facente parte delle sculture collocate sulla cima più alta di ogni regione italiana in occasione del primo centenario dell'unità d'Italia.

Descrizione del percorso
Si prende il sentiero inerbito che sale a destra con decisione; la traccia piega quindi a sinistra e sale a lungo in costa (resti di una strada ex-militare), procedendo in direzione del monte Frontè.
Risalito un vallone che culmina al colle del Frontè (occorre prestare attenzione ad alcune deviazioni), si svolta a sinistra e si inizia a camminare lungo la cresta spartiacque Arroscia-Tanaro.
Transitati per il passo del Garlenda (m.2021),  si giunge al rifugio Sanremo, oltre il quale il sentiero si congiunge ad una vecchia carrareccia.
Proseguendo sulla linea spartiacque, si passa nei pressi della celebre statua del Redentore, di una chiesetta, di alcune postazioni militari, guadagnando infine la vetta (cippo commemorativo). 

  

Caratteristiche dell’escursione

Accesso stradale: da S.Bernardo di Mendatica si svolta per la colla Garezzo e, dapprima su strada asfaltata e quindi su sterrato, si raggiungono le Case Penna, 500 m. oltre le quali, in prossimità di una freccia che indica Puarocca (Pollarocca),  si parcheggia (quota 1590 m. circa).   

Dislivello: 830  m. considerando le perdite di quota

Esposizione: Sud fino al colle del Frontè, quindi lungo una cresta orientata principalmente Est-Ovest con alcuni tratti in costa esposti a Nord.

Difficoltà: E.

Punti d'appoggio: rifugio Sanremo.


Claudio Trova

L'itinerario completo è reperibile sulla guida
Claudio Trova - Una giornata, una vetta

 

torna a IN VETTA !  

.© - Testi e foto sono protetti da Copyright - Ogni riproduzione deve essere autorizzata dall'autore