Valsavarenche -  Provincia di Aosta
Piste di fondo di
PONT VALSAVARENCHE
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IN PISTA PRESENTAZIONE
QUADRO GENERALE AOSTA

Campi di neve presso Pont, all'inizio della pista di sci nordico. 
Fa sfondo la testata della Valsavarenche: a sinistra si distinguono l'aguzza Becca di Monciair (m. 3544)
ed i Denti del Broglio o del Breuil (m. 3454); la cima sul versante destro della vallata è la punta Fourà (m. 3411).

GALLERIA FOTOGRAFICA
clic il Ciarforon dalla pista di Pont
clic  testata della Valsavarenche e punta Fourà 
clic attorno a Pont: pista e Grand Nomenon
LA LOCALITA'
Quota centro abitato:

1960 m.

Accesso stradale: 
da Aosta si prosegue per Villeneuve, dove si prende la strada per la Valsavaranche. Raggiunto l'abitato di Pont (poche case), le piste hanno inizio dal parcheggio posto al termine della carrozzabile.

Servizi e informazioni:
Azienda Autonoma di soggiorno di Villeneuve (0165-95055),
Ente Provinciale Turismo di Aosta (0165-236627).

DATI GENERALI
Numero piste battute:
1
Chilometri totali: 5 km circa 
Servizi presso il centro di fondo:
bar, ristorante self-service
e servizi igienici.

Prezzo:
a pagamento

DESCRIZIONE DELLE PISTE
Anello blu difficoltà: facile
Anello rosso/nero  - difficoltà: medio-alta (nera)
se si percorre l'intero tracciato.
Si possono bypassare alcuni brevi tratti impegnativi
 riducendo al difficoltà a media (rossa)

Gli anelli sono di fatto parte della stessa pista, che può essere percorsa parzialmente superando distanze e difficoltà diverse

vedi anche
Degioz Valsavarenche 

La punta Fourà e la pista sotto un cielo invernale  Il Ciarforon (m.3642) dalla parte iniziale della pista 

L'AMBIENTE
La pista si sviluppa nell'alta Valsavarenche, dal piccolo centro di Pont lungo la prima parte del vallone di Seyvaz,
in parte lungo la parte iniziale del tracciato che nella stagione estiva sale al Rifugio Vittorio Emanuele.
Il paesaggio è dominato da cime celebri e maestose: alla testata della vallata si distinguono fin dall'inizio del tracciato
la piramide della Becca di Monciair (m. 3544) ed i Denti del Broglio o del Breuil (m. 3454), che s'innalzano sul versante orientale.
Sullo stesso lato, ma solo da alcuni punti della pista, si individua facilmente il Ciarforon,
magnifica montagna dalla caratteristica calotta glaciale, che tocca i 3642 m.
Volgendosi a ritroso verso nord, il ripiano attorno a Pont è dominato dagli aspri versanti sud e sud-est
dell'aguzzo Grand Nomenon e della Grivola, che a causa della loro esposizione risultano spesso
sgombri da neve anche quando questa abbonda sulla pista. 

Il tracciato inizia subito con una salita, che risale per un breve tratto il versante occidentale della valle
e che riguadagna il fondovalle con una discesa breve ma abbastanza impegnativa (tratto "nero");
dopo un tratto in leggera pendenza, si incontra una seconda salita seguita da una seconda discesa, un poco più lunga della precedente,
di media difficoltà (tratto "rosso"): entrambe le salite possono essere evitate seguendo il tracciato di fondovalle (frecce "blu").
Poco più a monte si trova un bivio: svoltando a destra (anello blu) si raggiungono le case più a valle di Pont,
raggiunte le quali si ritorna alla base con percorso facile.
Svoltando a sinistra, si inizia invece il percorso "rosso", con due tratti "neri": si risale ancora il vallone di Seyvaz,
sul versante idrografico destro del torrente, salendo con decisione in un bel bosco di larici;
si affronta quindi una breve discesa, si prosegue accanto al torrente fino a raggiungere un alpeggio di recente costruzione,
oltre il quale si scende brevemente per tornare a salire con decisione nel bosco di alti larici.
Si affronta quindi una bella discesa, breve ma abbastanza impegnativa (si tratta del primo tratto "nero"), che riporta verso Pont;
restando sulla riva del torrente opposta all'abitato, si supera ancora una breve e decisa salita seguita da una lunga discesa "rossa"
che riporta verso le prime case del piccolo centro dell'alta Valsavarenche.
Il tracciato scende quindi verso la parte più bassa dell'abitato: prima di attraversare il torrente,
si affronta una deviazione facoltativa sulla destra: una decisa salita seguita da una discesa con un paio di curve decise
disegnano il secondo tratto "nero" presente sul versante orientale della valle;
la deviazione si può evitare seguendo il percorso di fondovalle quasi pianeggiante.
Si supera quindi un ponte, e con alcune divagazioni, si torna al parcheggio.

La pista si sviluppa interamente nel Parco Nazionale del Gran Paradiso, tra radi larici: non è raro l'incontro con camosci e stambecchi.

 Claudio Trova